lunedì 16 dicembre 2013

La produzione vinicola Italiana diminuisce piu' che in Francia e quel che e' prodotto viene esportato piuttosto che consumato

Le vigne in Italia sono sempre di meno. E' un trend simile ad altri paesi vinicoli Europei, tipo Francia e Spagna, ma in Italia e' piu' marcato


Meno vigne risultano inevitabilmente in un volume produttivo piu' basso.

La riduzione e' largamente dovuta ad un minore consumo di vino, sia in valori assoluti che in termini pro capite. La diminuzione del consumo di vino non e' peculiare all'Italia, si osserva lo stesso fenomeno in Francia e Spagna, ma in Italia e' piu' marcato. 




Il vino Italiano pero' continua a prosperare grazie alle esportazioni il cui volume aumenta costantemente.


DATI OIV: http://www.oiv.int/oiv/cms/index
 Per una comparazione internationale: http://www.ft.com/cms/s/2/23c6cf00-4d3c-11e3-9f40-00144feabdc0.html#slide0

mercoledì 4 dicembre 2013

Risultati educazione scolastica dei 15 enni nei paesi OECD: I risultati medi in matematica, lettura e scienza in Italia sono inferiori alla media OCSE, l'Italia e tuttavia uno dei Paesi che ha registrato i piu notevoli progressi in matematica e scienze.


Alcuni risultati dall'indagine dell'OECD sull'istruzione dei 15 enni tra 65 paesi:



Estratti dal report OECD PISA 2012 sull'Italia

ITALIA

Principali conclusioni
 I risultati medi in matematica, lettura e scienza sono inferiori alla media OCSE, l'Italia e tuttavia uno dei Paesi che ha registrato i piu notevoli progressi in matematica e scienze.

Matematica

In media i ragazzi superano le ragazze di 18 punti in matematica, un gap piu ampio rispetto a quanto osservato in media negli altri Paesi dell’OCSE (11 punti). Il gap di genere e rimasto stabile dal 2003.

Tra il 2003 e il 2012 la percentuale di studenti che si colloca nella fascia inferiore del punteggio (low performers) e diminuita di 7 punti percentuali e quella degli studenti che si colloca nella fascia superiore del punteggio (top performers) e aumentata di 2,9 punti.

Il 25% degli studenti in Italia ottiene un punteggio inferiore al livello 2 della scala dell’indagine PISA in matematica; la media OCSE e del 23%.

Il 10% degli studenti in Italia raggiunge la fascia alta del punteggio PISA (la media 0CSE e del 13%), cioe il livello 5 o 6 di competenze in matematica.
Comparativamente, il 55% degli studenti di Shanghai-Cina si colloca nella fascia superiore del punteggio (top performers) cosi come il 21% degli studenti svizzeri.


PISA evidenzia ampie differenze regionali nei risultati ottenuti in matematica.
 In alcune regioni italiane, i quindicenni figurano tra i migliori studenti in matematica a livello mondiale. In modo particolare, gli studenti di Trento, del Friuli Venezia Giulia e del Veneto ottengono un punteggio ben superiore alla media OCSE, rispettivamente di 524, 523 e 523 punti.

Scienze

L’Italia e uno dei Paesi che ha progredito maggiormente nei risultati in scienze tra il 2006 e il 2012. Tuttavia, in Italia il risultato medio in scienze degli studenti quindicenni resta inferiore alla media OCSE.


Lettura
I risultati medi in lettura ottenuti dai quindicenni in Italia sono inferiori alla media OCSE e sono rimasti stabili tra il 2000 e il 2012.

Gli studenti nelle regioni del Veneto, Trento e Lombardia hanno ottenuto 521 punti in lettura, superando ampiamente la media OCSE e il punteggio medio nazionale.

In media, le studentesse in lettura superano di 39 punti gli studenti, un gap di genere simile alla media di 38 punti registrato nell’area dell’OCSE.


Risorse, politiche e pratiche del settore dell'istruzione
 Tra il 2001 e il 2010, la spesa per studente e' cresciuta nella maggior parte dei Paesi dell’OCSE. Durante lo stesso periodo tuttavia la spesa cumulata per studente dai 6 ai 15 anni di eta e diminuita dell’8% in Italia, con una riduzione di risorse concentrata verso la fine del periodo. Nel periodo summenzionato, riduzioni della spesa sono state riscontrate solo in Italia, Islanda e Messico.


Nel 2012, in Italia il 4% degli studenti ha dichiarato di non aver frequentato il ciclo d’istruzione preprimario, rispetto a una media OCSE del 7%.

In Italia, come in molti altri Paesi ed economie, gli studenti in difficolta sono sovra rappresentati tra gli studenti che hanno dichiarato di non aver frequentato la scuola dell’infanzia per piu di un anno; inoltre, il divario nei risultati tra gli studenti che non hanno frequentato la scuola dell’infanzia e coloro che l’hanno frequentata e aumentato.

Tra il 2003 e il 2012, in Italia come in Finlandia, Grecia, Islanda, Lussemburgo, Repubblica Ceca, Repubblica Slovacca, Spagna e Tailandia, la differenza nei risultati ottenuti in matematica tra studenti quindicenni che avevano frequentato la scuola dell’infanzia e studenti che non l’avevano frequentata, era cresciuta di oltre 25 punti.


Far ripetere anni scolastici a degli studenti comporta costi elevati
In Italia il 17% degli studenti quindicenni ha dichiarato di aver ripetuto almeno un anno scolastico, rispetto a una media OCSE del 12%.

Utilizzare le valutazioni degli studenti per migliorare la qualita dell’istruzione.
 In media, solo il 30% degli studenti in Italia, frequenta scuole che usano le valutazioni degli studenti per giudicare l’efficacia degli insegnanti; mentre nell’insieme dei Paesi dell’OCSE, in media, il 50% degli studenti frequenta scuole che utilizzano questo metodo.

Solo il 30% degli studenti in Italia frequenta scuole in cui l’autorita amministrativa assicura il monitoraggio dei dati nel tempo. Si tratta della seconda percentuale piu bassa dopo il Giappone tra tutti i Paesi dell’OCSE.

La richiesta di un feedback scritto agli studenti e associata a una migliore performance e una maggiore equita.
In Italia, solo il 40% degli studenti frequentava scuole in cui i dirigenti dichiaravano che la scuola era interessata dal feedback scritto degli studenti su lezioni, insegnanti o risorse, ben inferiore alla media OCSE del 61%.


Dati di contesto
Il PIL pro capite e la spesa per studente sono in linea con la media dell’OCSE (il PIL pro capite in Italia e di USD 32 110 rispetto a una media OCSE di USD 33 732 e la spesa per studente e di USD 84 416 rispetto a una media OCSE di USD 83 382).
 In Italia, solo il 17% dei 35-44enni ha una qualifica di livello terziario (universitario) rispetto a una media OCSE del 34%: cio significa che gli studenti quindicenni tendono ad avere genitori meno istruiti rispetto a situazioni riscontrate altrove.
L’Italia e stata testimone di grandi cambiamenti nella popolazione degli studenti, con un aumento di 5 punti percentuali della percentuale di studenti con un background di immigrazione tra il 2003 e il 2012.
 In Italia, una percentuale del 18,4% degli studenti ha uno status socioeconomico molto svantaggiato mentre in media, nei Paesi OCSE, si registra una percentuale del 15,4%. 

Offrire a ogni studente l’opportunita di riuscire
L’Italia ha migliorato i suoi risultati senza rinunciare al principio di equita’ nel sistema d’istruzione.

L’Italia mostra livelli di equita superiori alla media OCSE nei risultati di apprendimento con solo il 10% della variabilita nei risultati in matematica ascrivibile alle differenze di status socioeconomico degli studenti.

Nei Paesi dell’OCSE, uno studente con uno status socioeconomico piu favorevole ottiene 39 punti in piu in matematica che equivalgono a un anno di scolarita - rispetto a uno studente meno favorito.
In Italia, uno studente piu favorito sotto il profilo socioeconomico ottiene 30 punti in piu in matematica rispetto a uno studente meno favorito.

In Italia i risultati hanno progredito mentre l’equita’ e rimasta stabile. Il miglioramento dei risultati in matematica si riscontra in tutte le categorie socioeconomiche: gli studenti svantaggiati hanno progredito di 27 punti e gli studenti avvantaggiati, di 17 punti.

La proporzione degli studenti con un background d’immigrazione e cresciuta rapidamente tra il 2003 e il 2012.
La percentuale di studenti immigrati nei Paesi dell’OCSE e aumentata dal 9% nel 2003 al 12% nel 2012 mentre la differenza nei risultati in matematica tra studenti immigrati e non immigrati e’ diminuita di 11 punti durante lo stesso periodo.

In Italia, nel 2012 il 7,5% degli studenti aveva un background d’immigrazione. Se e vero che tale percentuale e inferiore alla media OCSE, tra il 2003 e il 2012, e cresciuta di 5 punti percentuali, mentre la percentuale di studenti senza background d’immigrazione e diminuita di 5 punti percentuali durante lo stesso periodo.

In Italia, il punteggio medio ottenuto dagli studenti immigrati e’ inferiore di 48 punti rispetto a quello degli studenti non immigrati una differenza ben superiore alla media OCSE di 34 punti. Alla stregua di molti altri Paesi, tale differenza riflette le disparita di status socioeconomico tra diversi gruppi di studenti. Tuttavia, anche quando si e tenuto dello status socioeconomico, il divario nei risultati associato al background d’immigrazione e comunque di 32 punti ben piu ampio rispetto al gap medio dell’OCSE di 21 punti.

Mentre i risultati in matematica degli studenti immigrati in Italia non sono cambiati tra il 2003 e il 2012, quelli degli studenti non immigrati sono migliorati di 23 punti.

I nuovi immigrati in Italia sono generalmente molto piu svantaggiati rispetto agli immigrati gia stabiliti nel Paese. La barriera linguistica e altresi un ostacolo all’apprendimento. Tra gli studenti con un background d’immigrazione, quelli che parlano l’italiano a casa ottengono 19 punti in piu rispetto a quelli che non lo fanno. Tuttavia, nella comparazione tra studenti di status socioeconomico simile, non si rileva un divario di risultati tra quelli che parlano italiano a casa e quelli che non lo fanno.

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In media, in Italia le scuole lamentano un’infrastruttura materiale insufficiente.

L’Italia registra una variabilita nei risultati ottenuti tra diverse scuole superiore alla media.
L’indagine PISA evidenzia che l’Italia registra una variabilita superiore alla media dei risultati in matematica tra diverse scuole. In Italia, oltre la meta (51,7%) della variabilita complessiva dei risultati in matematica e riconducibile al divario tra istituti scolastici: cio significa che due studenti che frequentano due istituti scolastici differenti ottengono spesso risultati di livelli molto diversi. La variabilita comparativamente ampia dei risultati tra scuole riflette in qualche modo le ampie differenze regionali osservate in Italia nei risultati, benche si riscontrino ampie differenze tra istituti scolastici anche nel caso in cui le differenze regionali sono state prese in considerazione.

In Italia, il 35% degli studenti ha riportato di non essersi presentato almeno una volta a una lezione e il 48% di essersi assentato un giorno o piu di un giorno dalla scuola nell’arco delle due settimane che hanno preceduto l’indagine PISA; solo in Argentina, Giordania e Turchia si registrano percentuali superiori di studenti che dichiarano di aver saltato una lezione o giorni di scuola.

In Italia, il 35% degli studenti dichiara di essere arrivato in ritardo a scuola almeno una volta nell’arco delle due settimane che hanno preceduto il test di PISA. La mancanza di puntualita e le assenze ingiustificate incidono negativamente sui risultati degli studenti.

Se e vero che il 76% degli studenti dichiara di sentirsi felice a scuola una percentuale lievemente inferiore alla media OCSE dell’80% -- gli studenti in Italia non sono soddisfatti dalle loro scuole.

Solo il 32% degli studenti ha riportato che la situazione a scuola era ideale, rispetto alla media dell’OCSE del 61%, e 69% degli studenti ha dichiarato di essere soddisfatto della scuola frequentata, rispetto a una media OCSE del 78%.

Documento originale: http://www.oecd.org/pisa/keyfindings/PISA-2012-results-italy-ITA.pdf