giovedì 28 febbraio 2013

La gran parte del trasporto merci in Italia e' effettuato per strada


L'Italia e' la piu' ricca al mondo per numero di siti patrimonio dell'UNESCO, ma spende poco per mantenerli

L'Italia ha il numero piu' alto al mondo di siti patrimonio dell'UNESCO, circa lo stesso numero che tutti i siti degli Stati Uniti e del Regno Unito messi assieme. Tuttavia l'Italia alloca alla cultura solo una porzione marginale della spesa, circa la meta' di quella Spagnola che pure ha un numero di siti inferiore a quelli Italiani.


mercoledì 27 febbraio 2013

7% dei voti sprecati alla camera, 9% al senato

26 Partiti che si sono presentati alle elezioni per la camera senza ottenere nessun deputato, sprecando un totale di 2 milioni e mezzo di voti, pari a circa il 7% dei voti.

Al Senato la situazione e' perfino peggiore con 51 partiti senza senatori eletti per un totale di oltre 2,8 milioni di voti pari a 9%.

I voti persi diminuiscono marginalmente se si considerano i partiti che facevano parte delle alleanze, ma le cifre rimangono alte. Anche togliendo i membri delle alleanze quasi 2 milioni di voti (5%) sono andati sprecati alla camera e oltre 1.6 milioni di voti (5%) hanno fatto la stessa fine al senato.

Perche' partiti come "Viva l'Italia", per citarne uno tra  tanti, che ha raccolto meno di 5 mila voti devono esistere?


martedì 26 febbraio 2013

Gli Italiani all'estero preferiscono Monti

Monti non e' popolare con gli Italiani nel bel paese ma per quelli all'estero si. Monti ha raggiunto oltre il 27 per cento dei quasi 3,5 milioni di elettori all'estero contro meno di uno si dieci in Italia.
Grillo al contrario non convince gli Italiani all'estero.
Berlusconi ha un misterioso successo con gli Italiani indipendentemente dal loro paese di residenza


2013-2008 risultati elettorali a confronto

Il primo partito Italiano non esisteva 5 anni fa, cosi' come il movemnto di Monti.
La sinistra perde posizioni e Berlusconi mantiene un elettorato di oltre il 21% alla camera.

mercoledì 20 febbraio 2013

Il mercato del lavoro: un po' rigido e molto precario

Il mercato del lavoro Italiano e' rigido, e'' una frase che sentiamo ripetere spesso.
Secondo l'indicatore della rigidita' della protezione dell'occupazione prodotta dall'OECD, l'Italia si piazza a meta' tra Spagna, Francia e Grecia dove i lavoratori sono piu' protetti ed il Regno Unito e Stati Uniti dove i lavoratori sono meno protetti.

L'Italia e' prima per rigidita' della protezione dal licenziamento collettivo, il cui indice e' ben superiore a qualsiasi altro paese.



La protezione pero' si applica a quelli che un lavoro ce l'hanno, un lavoro con tanto di contratto. La dicotomia del mercato italiano nasce dalla precarieta' a cui sono sottoposti quelli che un lavoro permanente non ce l'hanno. La gran parte dei nuovi lavori creati e' temporaneo. 




giovedì 14 febbraio 2013

In Italia e' rapido ma costoso aprire un business

Uno studio della Banca Mondia mostra che in tutta Italia aprire un business richiede poco tempo ma e' molto piu' costosto che in altri paesi


http://www.doingbusiness.org/~/media/GIAWB/Doing%20Business/Documents/Subnational-Reports/DB13-Italy.pdf

I prezzi di energia, servizi pubblici e professionali e' piu' alto in Italia a causa di inefficienze e poca competizione

Uno studio del fondo monetario internazionale (http://www.imf.org/external/pubs/cat/longres.aspx?sk=40272.0) ha evidenziato come in Italia l'energia, i servizi pubblici, i trasporti ed i servizi professionali sono poco aperti alla competizione e soffrono di gravi inefficienze risultando in prezzi piu' alti per i consumatori.

In Italia ancora bassa la spesa per ricerca e sviluppo


Considerando il basso livello di spesa per ricerca e sviluppo non sorprende che la proporzione dei ricercatori in Italia sia inferiore rispetto a quella europea. 
La proporzione di quelli che ottengono un dottorato e' simile a quella europea, ma molti emigrano all'estero, lasciando il paese con relativamente pochi ricercatori e consequentemente pochi brevetti. 

La miseria italiana continua

I dati preliminari  della crescita economica italiana per l'ultimo trimestre del 2012 rivelano che la contrazione economica non solo continua ma si aggrava.
La contrazione e' ben piu' drastica di quella della media dei paesi dell'euro

venerdì 8 febbraio 2013

"E' il meno peggio" e "vuole cambiare le cose" sono le principali motivazioni per la scelta del partito

Fonte: Swg/ Linkiesta
http://www.linkiesta.it/scelta-voto-grillo

Solo una minoranza scelgono il partito perche' ne condividono le idee, particolarmente tra i "grillini". Le motivazioni piu' diffuse sono voler cambiare le cose (tra i grillini), essere meno peggio delle alternative ( specialmente nella sinistra) ed essere attenti al territorio (per la lega nord). I Berlusconiani risultano quelli che scelgono i partito maggiormente per le idee

giovedì 7 febbraio 2013

Le tasse in Italia sono aumentate dal 2001, contrariamente alle promesse di Berlusconi


Berlusconi, the billionaire former Italian prime minister pledged to reimburse Italians €4bn for an unpopular property tax. This is probably the first time he has promised to give money back, but it is definitely not the first time he has pledged to cut taxes.
Berlusconi lavished promises of tax cuts periodically throughout the past decade, but he failed to translate them into reality, even when he was in power from 2001 to 2006 and again from 2008 to the end of 2011.
In fact, according to the OECD the average income tax rate increased in Italy across all types of households, whereas it was reduced in most other OECD countries.
For a single person earning an average salary, the Italian income tax rate is 21 per cent compared with 15 per cent of the OECD average. For a couple with one earner at an average salary Italians pay 15 per cent of their labour costs, compared with 9 per cent of the OECD average. And similar differences can be observed across all types of households.
But Italy also had a higher and generally rising tax wedge rate, which is personal income tax in addition to the social security contribution and payroll taxes less cash transfers. Countering the declining rates in the OECD countries, single taxpayers with high income, and one-earner and two-earner couples with children faced the third highest tax burden among the OECD in 2011. Italian single taxpayers with average or high earnings took home about half of what they cost to their employer.
But tax rises did not stop at income. Consumption has been taxed at a rising rate and the average VAT now stands at 21 per cent compared with more than 18 per cent in the OECD.
The only area in which Italian tax rates reduced over the past nearly two decades is corporate taxes. In 1994, when Berlusconi became prime minister for the first time and stayed in power for a few months, Italy had the highest corporate income tax rate across all the OECD countries, more than 53.2 per cent. But the corporate rate was drastically reduced to 37 per cent in 1997, when the centre-leftwing leader Romano Prodi was in power. After that, Italy continued to take part in a race to reduce corporate taxes to attract businesses. But that gave little benefit to the tax burdened citizens.
Italians face among the highest tax burdens in the OECD countries combined with high energy prices and public services. It’s little surprise that promises to alleviate the amount of money taken from Italians for public services that are not always provided have a strong appeal to the electorate. But Berlusconi has failed to keep his tax promises so far, and there are no reasons to think it will be different this time.

L'Italia aveva uno tra i piu' bassi tassi di occupazione femminile combinato ad uno dei piu' bassi tassi di fertilita'

Fonte:OECD; Anno di riferimento 1980

Sull'asse vertivale si trova il tasso di fertilita, mentre sull'asse orizzontale il tasso di occupazione femminile.
All'aumentare della proporzione dell'occupazione femminile e' associato un pi' basso tasso di fertilita', ma nel 1980 l'Italia, non distante dai Pesi Bassi, combina un basso tasso di natalita' e di occupazione.

Nel 2010 la relazione si e' invertita ed ad alti tassi di occupazione sono associati alti tassi di fertilita'. L'Italia pero' rimane praticamente il solo paese a vantare una combinazione di un valore basso su entrambe le misure. I peasi bassi si sono invece riallineati agli altri paesi.

Fonte:OECD; Anno di riferimento 210

mercoledì 6 febbraio 2013

L'Italia ha la piu' alta incidenza di lavoro marginale nei paesi dell'OECD

L'Italia ha la piu' alta percentuale di persone che non lavorano ma vorrebbero e potrebbero lavorare.
Le persone di questa categoria non sono contate nella forza lavoro (e quindi neanche tra i disoccupati) perche' per quanto abbiano cercato lavoro nell'ultimo anno, non l'hanno fatto nell'ultimo mese.
 Fanno parte di questo gruppo gli "scoraggiati", cioe' coloro che non sono attivi nella ricerca del lavoro perche' ritengono che non ci siano posizioni disponibili per loro.



Tra tutti i paesi dell'OECD, l'Italia ha piu' alta percentuale di lavoro marginale. La differenza con gli altri paesi e' particolarmente grande tra i giovani e le donne.