giovedì 31 ottobre 2013
Il tasso di disoccupazione Italiano e' destinato a rimanere alto per molti anni
L'Italia raggiunge il suo piu' alto tasso di disoccupazione dopo la peggiore crisi economica dal dopoguerra.
Dopo l'ultima contrazione economica su base annua avvenuta nel 1993, il tasso di disoccupazione annuale rimase tra il 10% e l'11% per ben 7 anni, nonostante l'economia fosse ripresa a crescere ad un tasso annuo tra il 1% e il 3.6% (nel 2000).
Il Fondo Monetario Internazionale prevede che il PIL Italiano non crescera' at un tasso superiore all'1.4% annuo fino almeno al 2018. Con una crescita economica cosi bassa, la disoccupazione e' destinata a rimanere alta per molti anni.
Il grafico mostra la crescita del PIL (variazione percentuale annua, colonne blue) e il tasso di disoccupazione annuo (%, linea rossa) sulla scala sinistra
Il tasso di disoccupazione Italiano non e' mai stato cosi alto
La metodologia per calcolare il tasso di disoccupazione ( e la frequenza dei dati) e' cambiata nel corso del tempo, ma la storia e' chiara: la disoccupazione Italiana non e' mai stata cosi' alta.
Considerando che l'Italia e' l'unico paese ancora in recessione tra i maggiori paesi Europei, la situazione non e' destinata a migliorare nel breve periodo. Il Fondo Monetario Internazionale non prevede un ritorno ad un tasso a una cifra fino al 2018
http://www.imf.org/external/pubs/ft/weo/2013/02/weodata/weorept.aspx?pr.x=72&pr.y=13&sy=2011&ey=2018&scsm=1&ssd=1&sort=country&ds=.&br=1&c=122%2C136%2C124%2C137%2C423%2C181%2C939%2C138%2C172%2C182%2C132%2C936%2C134%2C961%2C174%2C184%2C178&s=LUR&grp=0&a=
Considerando che l'Italia e' l'unico paese ancora in recessione tra i maggiori paesi Europei, la situazione non e' destinata a migliorare nel breve periodo. Il Fondo Monetario Internazionale non prevede un ritorno ad un tasso a una cifra fino al 2018
http://www.imf.org/external/pubs/ft/weo/2013/02/weodata/weorept.aspx?pr.x=72&pr.y=13&sy=2011&ey=2018&scsm=1&ssd=1&sort=country&ds=.&br=1&c=122%2C136%2C124%2C137%2C423%2C181%2C939%2C138%2C172%2C182%2C132%2C936%2C134%2C961%2C174%2C184%2C178&s=LUR&grp=0&a=
martedì 29 ottobre 2013
Se l'Italia non fosse stata parte della zona dell'euro, la regione sarebbe cresciuta piu' rapidamente negli ultimi due decenni
Se l'Italia non fosse stata parte della zona dell'euro, la regione sarebbe cresciuta piu' rapidamente ogni singolo anno negli ultimi due decenni.
L'esclusione della Spagna o della Grecia avrebbero sarebbe invece risultata in una crescita economia della regione piu' lenta fino agli anni della crisi.
I risultato si ottiene confrontando la crescita economica annuale con i dati del Fondo Monetario Internazionale (http://www.imf.org/external/pubs/ft/weo/2013/02/weodata/index.aspx) per la zona dell'euro e per la zona dell'euro senza Italia, Spagna o Grecia.
L'esclusione della Spagna o della Grecia avrebbero sarebbe invece risultata in una crescita economia della regione piu' lenta fino agli anni della crisi.
I risultato si ottiene confrontando la crescita economica annuale con i dati del Fondo Monetario Internazionale (http://www.imf.org/external/pubs/ft/weo/2013/02/weodata/index.aspx) per la zona dell'euro e per la zona dell'euro senza Italia, Spagna o Grecia.
mercoledì 23 ottobre 2013
L'Italia scivola al nono posto (dal quindo nel 1990) nella graduatoria delle economie mondiali
Nella graduatoria delle maggiori economie mondiali l'Italia scivola dalla quinta posizione nel 1990 alla nona posizione nel 2012.
Secondo le previsioni del Fondo Monetario Internazionale la sua posizione non e' destinata a risalire fino al 2018. Al suo posto salgono la Cina, la Russia e il Brazile.
Anche la Germania, il Regno Unito e la Francia hanno perso posizioni nel corso dei decenni, ma nessuna di queste economie ha perso ben 3 posizioni come nel caso Italiano.
Se si calcola la graduatoria in base alla dimensione dell'economia calcolata in dollari a parita' di potere d'acquisto (dati disponibili sul database del World Economic Outlook http://www.imf.org/external/pubs/ft/weo/2013/02/weodata/index.aspx), l'Italia risulta addirittura decima nel 2012, superata perfino dall'India. Un crollo significativo dalla quinta posizione (dopo Stati Uniti, Giappone, Germania e Francia) ottenuta nel 1980.
mercoledì 9 ottobre 2013
Le abilita' numeriche e l'alfabetismo degli adulti Italiani risulta tra i peggiori dei paesi analizzati dall'OECD, ma almeno il miglioramento tra i giovani e' tra i piu' marcati
Abilita' numeriche tra gli adulti
Percentuale di persone comprese tra i 16 e 65 anni per risultato ottenuto in abilita' numeriche
Ma quando si va a guardare la differenza tra i piu' giovani e i piu' maturi (per livello di alfabetismo) si osserva che in Italia il miglioramento e' piu' marcato che nella media degli altri paesi.
Il report illustra inoltre che i livelli di alfabetismo e di abilita' numeriche in Italia non aumenta come in altri paesi se i genitori hanno un livello di educazione piu' alto o hanno lavori che implicano abilita' piu' alte.
Dati originali:
http://www.oecd-ilibrary.org/docserver/download/8713011e.pdf?expires=1381304756&id=id&accname=id34001&checksum=77327E548533461EFAA424D3DF39A132
martedì 8 ottobre 2013
Diminuiscono le entrate del Governo e aumenta il debito pubblico
Le previsioni del Fondo Monetario Internazionale di Ottobre rivelano che rispetto alle previsioni di Aprile c'e' un deterioramento delle finanze pubbliche.
Diminuiscono le entrate del governo ed aumenta il gia' alto debito pubblico
Dati Originali: http://www.imf.org/external/pubs/ft/weo/2013/02/weodata/index.aspx
Diminuiscono le entrate del governo ed aumenta il gia' alto debito pubblico
Dati Originali: http://www.imf.org/external/pubs/ft/weo/2013/02/weodata/index.aspx
Previsioni Italiane al ribasso per crescita economica, degli investimenti, dei risparmi, del commercio e della disoccupazione
Le previsioni del Fondo Monetario Internationale per l'Italia pubblicate oggi 8 Ottobre 2013 sono tutte piu' negative delle previsioni precedenti pubblicate in Aprile.
La contrazione della crescita e' piu' severa che nelle previsioni (ma uguale alle previsioni parziali di Luglio).
Gli investimenti saranno peggiori rispetto alle previsioni precedenti fino al 2017, mentre i risparmi rimarranno permanentemente al di sotto delle predecenti stime.
Le importazioni nel 2013 cresceranno meno di quanto prevedentemente previsto 3, mentre ci sara' una contrazione delle esportazioni invece che una crescita.
La disoccupazione sara' piu' alta nel 2013, ma dovrebbe ri-allinearsi con le previsioni precedenti a partire dal prossimo anno
Dati originali:http://www.imf.org/external/pubs/ft/weo/2013/02/weodata/index.aspx
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